lunedì 16 giugno 2014



Martedì 3 Giugno 2014 - ore 18,30
GALLERIA MACCAGNANI - Corso Vittorio Emanuele II, 56 - Lecce







La serata svolgerà presso la Galleria Maccagnani, nella prima parte si esibiranno gli alunni delle scuole di Pianoforte del M° Pierluigi CAMICIA e di Musica d'insieme e da camera vocale e strumentale del M°Giovanni Pellegrini. In programma musiche di E.Cavallini, R.SchumannF. SchubertJ. Brahms. Nella seconda parte JAZZ E CINEMA con le scuole di Musica d'insieme Jazz del M° Luigi Bubbico e Canto Jazz della Prof.ssa Patrizia Lomuscio.







Ascolteremo di E.Cavallini , La Bacana per due clarinetti e pianoforte

Clarinetto Davide SERGI , Biennio II anno
Clarinetto Fabrizio MIGLIETTA, Biennio II anno
Pianoforte, Sara SERRATI Biennio II anno





Ernesto Cavallini

All'età di dieci anni iniziò i suoi studi al Conservatorio di Milano, sotto la tutela di Benedetto Carulli. Dopo aver viaggiato attraverso tutta l'Italia, tornò a Milano per suonare nell'orchestra del Teatro alla Scala e per insegnare al Conservatorio. Nel 1842 si esibì per la Société des Concerts du Conservatoire de Paris e venne eletto membro dell'Accadémie des Beaux-Arts. Lo stesso anno, così come nel 1845, lo si può ascoltare alla London Philharmonic Society. Nel 1852 fu invitato nell'orchestra italiana dell'Opera di San Pietroburgo e tre anni più tardi divenne solista al Teatro Imperiale russo. Conservò quel posto per 15 anni, oltre a essere maestro di clarinetto al Conservatorio di San Pietroburgo a partire dal 1862. Nel 1870 tornò a Milano, dove divenne professore al Conservatorio dal 1870 fino alla sua morte.
Egli compose diversi pezzi da concerto. Gli si deve una Fantasia su alcuni motivi de La sonnambula di Bellini, per clarinetto e orchestra o clarinetto e pianoforte. Inoltre scrisse anche degli studi per clarinetto e il primo metodo per clarinetto edito in Russia. Malgrado suonasse con un clarinetto a 6 chiavi, la sua tecnica era così brillante che il celebre clarinettista inglese Henry Lazarus lo soprannominerà "il Paganini del clarinetto". Anche Giuseppe Verdi apprezzò molto Ernesto Cavallini. Fu d'altronde per lui che scrisse l'assolo all'inizio del terzo atto de La forza del destino.


R.Schumann

Sonata in sol minore op 22

So rach wie moglich(il veloce possibile)
Andantino-getragen
Scherzo-sehr rasch und markient
Rondo-Presto 

Lulu GUO



R.Schumann

Robert Alexander Schumann (Zwickau8 giugno 1810 – Bonn29 luglio 1856) è stato un compositorepianista e critico musicale tedesco.
Robert Schumann nel 1839
Fu uno dei più famosi compositori del periodo romantico e svolse un'importante attività anche come critico musicale.
La sua musica riflette la natura profondamente individualista del romanticismo. Intellettuale ed esteta, fu poco compreso in vita, ma la sua musica è oggi considerata audacemente originale per l'armonia, il ritmo e la forma.
Figlio di un ricco libraio ed editore, la madre dava lezioni di pianoforte, si appassionò durante la sua infanzia alla poesia ed alla musica, assecondato dal padre. Nel 1828, per soddisfare il desiderio della madre rimasta vedova, si iscrisse all'università di Lipsia per compiervi gli studi didiritto ("fredda giurisprudenza"), continuando nonostante tutto a coltivare la propria passione per la musica.
Nel 1830, con il consenso della madre, divenne allievo di pianoforte di Friedrich Wieck, maestro assai celebre all'epoca, e si dedicò interamente alla musica immergendosi subito in uno studio intenso per riguadagnare il tempo perso durante gli anni di università. Studiò intensamente Il clavicembalo ben temperato di Bach.
Ma le sue inclinazioni non erano solo per la musica. Egli subì anche l'influenza del padre, August Schumann, un "homme de lettres", libraio e compositore di novelle. Con il fratello gestiva la libreria e casa editrice "Gebrüder Schumann" a Zwickau, specializzata nella pubblicazione in formato tascabile di narrativa, soprattutto inglese. "Ho sognato di affogare nel Reno": Schumann annotò su un foglietto questo pensiero alla giovane età di 19 anni. Inconsapevolmente, egli previde il suo destino, la vita che avrebbe trascorso in Renania, ma anche il tentativo di suicidio nel fiume.
Schumann non poté coronare il sogno di diventare un grande pianista a causa di esperimenti insensati a cui si sottopose per perfezionare la sua tecnica pianistica durante l'inverno del 1831-1832 e che gli causarono la perdita dell'uso dell'anulare della mano destra. Schumann decise allora di dedicarsi alla composizione (nel 1831 appaiono le variazioniAbegg) che furono presto seguite da altri pezzi per pianoforte solo.
Fece molti viaggi in Italia: a BresciaMilanoVenezia e rimase affascinato dalle musiche italiane. Perdette anche la madre e due dei suoi fratelli rimanendo per sempre turbato; scriveva con passione e secondo il suo umore e stato d'animo, firmando talvolta i suoi lavori con pseudonimi come "Eusebio" e "Florestano".
Introspettiva e spesso stravagante, la sua prima produzione è stata un tentativo di rompere con la tradizione delle forme e delle strutture classiche che riteneva troppo restrittive.
Con le sue composizioni Schumann attrasse l'attenzione di molti e si trovò al centro di una cerchia di giovani musicisti e appassionati di musica. Questo circolo, chiamato Lega di David, fondò nel 1834 la Neue Zeitschrift für Musikrivista di progresso musicale tuttora pubblicata, destinata ad opporsi ai vecchi metodi di insegnamento che corrompevano il gusto e impedivano lo slancio dell'arte, ma anche ad un certo dilettantismo invadente; la Lega dei compagni di David lottava metaforicamente contro i filistei dell'arte.
Tra il 1835 ed il 1844 Schumann redasse quasi da solo la rivista scrivendo un gran numero di articoli e studi, ma le sue prime composizioni non trovarono favore che nella cerchia degli amici, mentre per il grande pubblico risultavano troppo complesse. Innamoratosi della figlia del suo maestro, Clara Wieck talentuosissima pianista e compositrice[1], chiese la sua mano ma Wieck si oppose al matrimonio con tutte le sue forze in quanto, pur riconoscendo l'immenso talento di Robert, ne vedeva anche lo scarso equilibrio mentale. I due innamorati si sposarono solo nel 1840, nel giorno del ventunesimo compleanno di Clara. I primi anni di matrimonio furono felicissimi per Schumann, anni fecondi. Schumann, che fino ad allora si era dedicato unicamente alle composizioni per pianoforte, si dedicò alla composizione dapprima di Lieder poi di musica sinfonica e da camera. Nel 1843 iniziò un periodo compositivo più vario in cui però sono prevalenti le opere corali (senza dubbio la parte più misconosciuta dell'opera di Schumann).



F.Schubert


Die Hirte auf dem Felsen per Soprano, clarinetto e pianoforte

Soprano Qiong ZHENG Biennio II anno
Clarinetto Davide SERGI Biennio II anno
Pianoforte Qiao LIU Biennio I anno




F.Schubert


Franz Peter Schubert (Vienna31 gennaio 1797 – Vienna19 novembre 1828) è stato un compositore austriaco di musica classico-romantica.
Franz Schubert nacque a Vienna il 31 gennaio 1797 nella casa detta Zum roten Krebsen,[1] ora al n. 54 della Nußdorfer Straße e allora al n. 72 del sobborgo del Himmelpfortgrund, nella zona nord-occidentale della città, e fu battezzato il giorno dopo nella parrocchia del distretto di Lichtental.
Suo padre, Franz Theodor Schubert (1763-1830), figlio di un contadino di Neudorf, in Moravia, aveva fatto i suoi studi a Vienna, e nel 1786 era diventato maestro nella scuola elementare situata al n. 12 del Himmelpfortgrund, ora Säulengasse 3, nel povero distretto di Lichtental, mentre la madre, Elisabeth Vietz (1757-1812), figlia di un fabbro di Zuckmantel, nella Slesia, prima del matrimonio aveva lavorato a Vienna come cuoca.[2]
I suoi genitori si erano sposati il 17 gennaio 1785 e Franz era il dodicesimo di quattordici figli, dei quali solo cinque raggiunsero l'età adulta: Ignaz (1785-1844), Ferdinand (1794-1859), Karl (1795-1855), Franz e Maria Teresa (1801-1878). Nel 1813, un anno dopo la morte della moglie, Franz Theodor sposò Anna Kleyenböck (1783-1858), figlia di un fabbricante di seta, che aveva vent'anni meno di lui e gli diede altri cinque figli.[3]
Franz Theodor univa alla sua forte devozione religiosa un altrettanto forte lealismo monarchico. Nel 1797 egli acquistò l'edificio scolastico della Säulengasse e vi si trasferì con la famiglia, finché nel 1818 fu nominato maestro della scuola del ricco distretto borghese di Rossau, dove insegnò assistito dai figli Ignaz e Franz. Nel 1829 fu ricompensato dalle autorità con la concessione della cittadinanza onoraria di Vienna e morì il 19 luglio 1830, poco prima di ricevere la medaglia d'oro al valor civile.[4]
Interno della casa-museo Schubert
L'abitazione di Schubert nella Säulengasse
A quei tempi un maestro delle scuole austriache doveva conoscere la musica e così il piccolo Franz poté ricevere le sue prime lezioni dal padre e dal fratello maggiore Ignaz. A sette anni fu affidato al maestro del coro della parrocchia di Liechtental Michael Holzer (1772-1826), al quale Schubert dedicherà nel 1825 la sua Messa in do maggiore, che gli diede lezioni di contrappuntoe gl'insegnò a cantare e a suonare l'organo.
Holzer ripeteva sovente di non aver mai avuto un simile allievo, ed era solito contemplarlo con le lacrime agli occhi dicendo: «In che posso essergli utile? Quando voglio insegnargli qualcosa, la sa già», mentre un giorno in cui Franz riuscì a elaborare un tema in modo eccezionale per la sua età, esclamò: «Ha l'armonia nel dito mignolo!».



J.Brahms

Ballate op. 10 ( da una Ballata Scozzese: Edward)
Andante
Andante
Intermezzo-Allegro

Pianoforte Francesca ACCOGLI Biennio I anno








Brahms, Arturo Benedetti Michelangeli


J.Brahms

Johannes Brahms (Amburgo7 maggio 1833 – Vienna3 aprile 1897) è stato un compositorepianista e direttore d'orchestra tedesco.
Il critico musicale Eduard Hanslick, contemporaneo del compositore, indicò in Brahms l'antagonista della "musica avveniristica"wagneriana, ascrivibile a quel filone romantico (al quale appartenevano anche Liszt e Berlioz) che intendeva trasferire nell'opera musicale i tratti letterari e collocava il fatto musicale all'interno di un programma che, affermando l'emancipazione rispetto al rigido impianto formale classico, ricercava una maggiore libertà espressiva.
Il secondo romanticismo musicale tedesco, turbato dal titanismo estremo di Richard Wagner, è invece attraversato da profonda intimità in Brahms, nel quale la severa continuità con la tradizione classica si armonizza con il ricorso ad accenti romantici. La musica brahmsiana, orientata a un vivido sinfonismo e segnata dal sistematico spirito di rivisitazione della struttura compositiva, meditata e sofferta, si accompagna a una tendenza a prediligere la spontaneità dei tratti della musica popolare viennese e ungherese. La trama musicale, adagiata nello spirito di riflessione e ripiegamento, esprime un senso di affettiva profondità e di dolcezza poetica (soprattutto nell'ultima produzione pianistica e sinfonica).
In realtà fu la critica a fare di Brahms un epigono del classicismo, contrapposto a Wagner. Il suo rifiuto dell'"avvenirismo" wagneriano e l'estraneità al teatro musicale ne fecero un esponente di un filone in controtendenza rispetto alle avanguardie. Dal punto di vista della tecnica musicale Bramhs fu tuttavia moderno allo stesso modo dei moderni suoi presunti "concorrenti". Nella fusione delle tecniche e nella ripetizione di generi il musicista amburghese esprimeva la propria anima decadente, rivolta alla reinterpretazione del passato, ma in forme diverse e innovative.

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