lunedì 16 giugno 2014

Domenica 8 Giugno 2014 ore 18.30 Galleria Maccagnani


Scuola di Musica d'insieme per Strumenti ad Arco - Prof. A. Zitano

LEE GO EUN


Quartetto per archi n. 1 in re maggiore, op. 11

Musica: Petr Ilic Cajkovskij
  1. Moderato e semplice (re maggiore)
  2. Andante cantabile (si bemolle maggiore)
  3. Scherzo. Allegro non tanto e con fuoco (re minore)
  4. Finale. Allegro giusto (re maggiore)
Organico: 2 violini, viola, violoncello
Composizione: febbraio 1871
Prima esecuzione: Mosca, Bolscioj Sal Konservatorii, 28 marzo 1871
Edizione: Jurgenson, Mosca, 1872
Dedica: Sergei Aleksandrovich Rachinskii



P. I Tchaikovsky dal Quartetto in Re Maggiore - Andante cantabile

Opera matura è il primo dei tre Quartetti veri e propri, opera 11, la cui origine è certo solo apparentemente casuale. Alla stesura della partitura Cajkovskij si dedicò nel 1871 per colmare necessità materiali; sotto lo stimolo di aumentare le proprie entrate egli accolse il suggerimento dell'amico Nikolaj Rubinstein di realizzare una serata concertistica di sue musiche, e determinò di destinare a tale serata appunto un Quartetto, in mancanza della disponibilità di un'orchestra. Svoltosi il 28 marzo 1871, il concerto, al quale presenziò fra gli altri Turgenev, si componeva anche di numerosi brani vocali e pianistici, e riscosse un caloroso successo.
Quasi l'intero Quartetto fu realizzato seguendo il punto di vista "astratto" di un autore "classico". Il Moderato e simplice iniziale si sviluppa infatti in una nitida e ben articolata forma sonata; si impone immediatamente, con la dolce cantabilità del primo tema, intonato omofonicamente dai quattro strumenti, il talento melodico del compositore; il secondo tema si pone in un rapporto non oppositivo, ma di derivazione dal primo; lo sviluppo è percorso in gran parte dalle peregrinazioni di un breve frammento ascendente, che viene poi sfruttato nella ripresa del primo violino per compiere garbati ricami nella riproposta del tema iniziale; una coda brillante chiude il movimento.
In seconda posizione troviamo l'unico movimento "eccentrico", un Andante cantabile destinato a divenire celebre (Cajkovskij, una quindicina d'anni più tardi, lo trascrisse per violoncello e orchestra d'archi; e si dice che, nell"ascoltarlo, Tolstoj avesse pianto di commozione). L'eccentricità consiste nell'adozione di una melodia popolare, raccolta dall'autore a Kamenka, che viene proposta in quattro strumentazióni diverse; nella sezione centrale l'autore affida al primo violino una melodia discendente di propria invenzione. Segue un brillante Scherzo un ritmo di valzer, con un Trio segnato dal pedale ostinato del violoncello. Il Finale. Allegro giusto, è nuovamente in forma sonata, ed è il movimento più virtuoslstico; quasi un diversivo è la seconda idea di sapore "russo" (esposta dalla viola e affidata nella riesposizione al violoncello); mentre il ruolo principale è quello del ritmo incisivo del primo tema, che percorre quasi interamente il tempo e chiude il Quartetto in una coda serratissima.
Arrigo Quattrocchi

(1) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia di Santa Cecilia;
Roma, Auditorio di via della Conciliazione, 19 febbraio 1993








Biografia:
 Compositore russo figlio di un ingegnere e di una pianista, Cajkovskij nacque nel 1840 e incominciò a studiare musica con l’aiuto della madre. Stabilendosi con la famiglia a Pietroburgo, per volere del padre si iscrisse alla scuola di diritto.
Rendendosi però conto che quella attività era troppo lontana dalle sue attitudini artistiche, abbandonò quel tipo di studi per dedicarsi interamente alla musica.
Si iscrisse quindi al conservatorio della città, dove studiò pianoforte e composizione, mantenendosi grazie ad alcune lezioni private.
Dopo la morte della madre per Cajkovskij cominciò un periodo di grande crisi psicologica che lo portò a una grave mania di persecuzione.

 Finiti gli studi iniziò a insegnare presso il conservatorio e a introdursi nell’ambiente musicale della sua città. In questo periodo entrò spesso in contrasto polemico con Musorgskij: questi, con altri musicisti che facevano parte del cosiddetto “gruppo dei cinque”, aveva molto radicato il senso del nazionalismo musicale e rifiutava di prendere in considerazione gli influssi musicali occidentali che invece stavano particolarmente a cuore a Cajkovskij. 
 In questo periodo Cajkovskij compose le prime tre delle sei sinfonie e il primo concerto per pianoforte e orchestra.
 Nel 1877, dopo il fallimento del suo matrimonio, Cajkovskij iniziò una strana amicizia con una sua fanatica ammiratrice con la quale ebbe però contatti quasi esclusivamente per lettera.
Questa signora era una ricca vedova talmente innamorata della musica di Cajkovskij che decise di offrire al musicista una rendita annua che gli permise di dedicarsi esclusivamente alla composizione.
 Grazie a questa rendita Cajkovskij passò gli ultimi anni della sua vita a compiere numerosi viaggi che lo portarono in diversi paesi d’Europa e in America. Risalgono a questo periodo le ultime tre sinfonie, alcune opere, teatrali, il famoso concerto per violino e orchestra e i suoi celebri balletti: Il lago dei cigni, La bella addormentata nel bosco, Lo schiaccianoci.
Morì a Pietroburgo nel 1893.








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