domenica 15 giugno 2014



Lunedi 26 Maggio 2014-ore 18,30
Sala Conferenze Ex-Conservatorio Sant'Anna- Corso Vittorio Emanuele II, 16-Lecce




In questa serata di musica si esibiranno le scuole di Pianoforte del M° Pierluigi Epifani, Composizione del  M° Giuseppe Gigante e di Musica da Camera del M° Francesco Libetta.

A fare da cornice alla manifestazione la sala del bellissimo Ex-Conservatorio di Sant'Anna




La serata si aprirà con  L.van Beethoven, Sonata op. 109 per pianoforte. Al pianoforte Ludovico Cicala, IX corso.

L.Beethoven

Ludwig van Beethoven 
Figura cruciale della musica colta occidentale, fu l'ultimo rappresentante di rilievo del classicismo viennese, nonché precursore del romanticismo. È considerato uno dei più grandi compositori di tutti i tempi. Nonostante i problemi di ipoacusia che lo afflissero prima ancora d'aver compiuto i trent'anni, egli continuò a comporre, condurre e suonare, anche dopo che fu diventato del tutto sordo. Beethoven ha lasciato una produzione musicale fondamentale, straordinaria per la sua forza espressiva e per la capacità di evocare una gran mutevolezza di emozioni
Beethoven influenzò fortemente il linguaggio musicale del XIX secolo e di quelli successivi, tanto da rappresentare un modello per molti compositori. Il mito del Beethoven artista eroico, capace di trasmettere attraverso la sua opera ogni sua emozione, esperienza personale o sentimento, crebbe moltissimo nel periodo Romantico; ciò nonostante, pur anticipando molti aspetti del futuro romanticismo,la sua adesione alle regole dell'Armonia nelle modulazioni, il rigetto dei cromatismi nelle melodie nonché la cura dell'equilibrio formale dei brani, lo collocano nel solco della tradizione del Classicismo. Nel vasto catalogo delle composizioni beethoveniane, grande rilievo hanno la sua produzione cameristica, quella sinfonica e le opere pianistiche


L.van Beethoven



Sonata Op. 109



La sonata per pianoforte n. 30 è la terzultima delle 32 composte da Beethoven; vide la luce nel 1819-1820, in un periodo libero da altre commissioni ma i cui sforzi erano rivolti principalmente per la creazione della Messa Solenne op 123. Il 31 maggio 180si impegnò con l'editore Schlesinger a consegnare tre sonate entro tre mesi. Tuttavia in autunno soltanto l'Op. 109 era terminata; per le future op.110 e OP.111  dovrà attendere più di un anno.


Struttura

La sonata n. 30 è suddivisa nei seguenti 3 movimenti:
  1. Vivace ma non troppo
  2. Prestissimo (in Mi minore)
  3. Gesangvoll, mit innigster EmpfindungAndante molto cantabile ed espressivo
    [Pieno di canto, con il più intimo sentimento]


I primi due sono di proporzioni assai ridotte. Il Vivace ma non troppo apre l'opera con uno stile apparentemente simile ad un'improvvisazione musicale; segue il conciso Prestissimo, in forma sonata come il precedente ma dal carattere «spettrale e carico di demoniaca energia», secondo l'opinione di Walter Riezler.

Incipit del Prestissimo (secondo movimento)
Il terzo movimento (il cui titolo è in tedesco - come avvenuto nelle precedenti sonate p.90 op.101 - è un tema (Andante molto cantabile ed espressivo) con sei variazioni:
  • Variazione I: Molto espressivo;
  • Variazione II: Leggermente;
  • Variazione III: Allegro vivace;
  • Variazione IV: Etwas langsamer als das Thema
    [Un poco più lento del tema];
  • Variazione V: Allegro ma non troppo;
  • Variazione VI.
Il tema del terzo movimento: Andante molto cantabile ed espressivo
All'ultima variazione segue immediatamente il ritorno del tem








Sonata No.7 OP. 83
Marco Conte




L' autore

Sergej Sergeevič Prokof'ev nacque a Soncovka (cittadina oggi conosciuta come Krasne, nell'Oblast' di Donec'k) il 23 aprile (o per ilcalendario gregoriano 11 aprile) 1891 da una famiglia relativamente benestante che lo introdusse fin da bambino allo studio della musica, in particolare del pianoforte. Sua madre era essa stessa pianista.
Sergej mostrò un precoce talento per la musica già a cinque anni ed a sette anni aveva imparato a giocare agli scacchi. Questi - più che la musica - diventeranno la sua passione per la vita, coltivata al punto da riuscire a confrontarsi con diversi campioni del suo tempo.
Iniziò a prendere lezioni di composizione nel 1902; uno dei suoi primi lavori fu una composizione per piano in fa maggiore, ma scritta senza includervi il si bemolle. Appena fu in possesso delle basi teoriche, iniziò a sperimentare, gettando le basi del proprio stile musicale. Le sue prime opere risalgono al 1908, quando aveva soli 17 anni.
Benché la famiglia non fosse propensa ad avviarlo alla carriera musicale in così giovane età, nel 1904 Prokof'ev si iscrisse al Conservatorio di San Pietroburgo, superando i test di ammissione e iscrivendosi alla classe di composizione pur essendo di diversi anni più giovane dei suoi compagni di corso. Fu visto come eccentrico e arrogante, fu spesso insofferente verso l'istituzione scolastica, ritenuta noiosa. Divenne amico di Boris Asaf'ev e di Nikolaj Mjaskovskij, suo condiscepolo e sostenitore che in futuro lo definirà «fenomeno luminoso e sano» sulla rivista "Musika".
Al conservatorio studiò sotto la guida, tra gli altri, del maestro Nikolaj Rimskij-Korsakov, guadagnandosi la fama di enfant terrible e diplomandosi in composizione nel 1909. Studiò anche con Ljadov e orchestrazione con N.N. Cherepnin. A.N. Essipova fu un eccellente insegnante di pianoforte che gettò le basi per la messa in pratica del suo stile aggressivo e opposto alla tradizione, che suscitava particolare tedio nel compositore. In questo periodo, prima del celebre Primo concerto per Pianoforte e Orchestra Op. 10, scrisse importanti pagine per pianoforte come la Toccata Op. 11Quattro pezzi Op. 3 e 4 oltre alla Sinfonia in Mi minore. È con queste prime composizioni che si delinea il suo stile, in cui la tonalità diventa un elemento tirato al massimo con modulazioni repentine e frequenti che tuttavia non alterano la plasticità e la nettezza dei piani sonori. Il ritorno alla tonalità d'impianto in Prokofiev è sempre un passaggio carico di violenza e di interessanti e vivaci trovate timbriche (nel caso dell'orchestra).
Nel 1910 muore suo padre e viene meno il suo sostegno economico; fortunatamente il giovane compositore è già noto ed apprezzato a sufficienza per potersi mantenere con la propria arte. I suoi primi due concerti per pianoforte vengono composti in questo periodo: il primo nel 1912 (che suonerà due anni dopo per il Premio Rubinstein) e il difficilissimo e virtuosistico secondo nel 1913, con il quale intendeva affermarsi come pianista-compositore.
Nel 1914 Prokof'ev lascia il conservatorio con i migliori voti della propria classe e vince il premio Anton Rubinstein come miglior studente di pianoforte. Poco dopo parte per un viaggio a Londra, dove incontra Claude DebussyMaurice RavelRichard StraussSergej Djagilev e Igor Stravinskij. Fu proprio con Djagilev che a Londra iniziò a comporre il suo primo balletto (Ala e Lollij) poi rielaborato nel 1916 nella Suite Scitica, composizione carica di ritmi selvaggi con forti punti di contatto con Stravinskij.
Durante gli anni della prima guerra mondiale Prokof'ev ritorna al conservatorio per studiare organo. Scrive un'opera basata sul romanzo Il giocatore di Fëdor Dostoevskij, ma le prove sono funestate da continui problemi e la prima, nel 1917, viene cancellata per il verificarsi degli avvenimenti della Rivoluzione di febbraio, che fu salutata con gioia dal compositore. Nell'estate dello stesso anno compone la sua prima sinfonia, detta "la Classica", composta in uno stile ispirato al neoclassicismo e a Joseph Haydn. Prokof'ev disse che se Haydn fosse stato ancora vivo l'avrebbe composta nello stesso modo, con poche variazioni al suo stile. Dopo un breve soggiorno con sua madre a Kislovodsk, nelle montagne del Caucaso e un'esecuzione del 1915 a Roma al Teatro Augusteo del suo Secondo concerto per pianoforte e orchestra, torna nel 1918 a San Pietroburgo, ribattezzata Pietrogrado dopo lo scoppio della guerra, deciso a lasciare almeno temporaneamente la Russia. Nel 1918, all'età di 27 anni, lascia quindi la sua terra natale e comincia a viaggiare in Europa e in America.
ParigiLondra e Chicago sono state per lui tappe fondamentali, che hanno fortemente influenzato la sua maturazione artistica. Il suo ritorno nell'Unione Sovietica risale al 1923, quando volle partecipare alla trasformazione sociale e culturale. Venne anche accusato dall'apparato burocratico di Stalin di formalismo.
Nonostante questo inconveniente Sergej, continuando ad elaborare la sua prodigiosa tecnica, divenne uno dei massimi artisti che la scuola russa avesse prodotto in quel periodo. La sua musica piaceva perché ironica, talvolta sarcastica, ma soprattutto istintiva e ritmicamente travolgente.

L'opera


La serata proseguirà con musiche di Strauss
 An die Nacht op. 68 n1



di Webern, Lied dall'opera 3 e Chanson di F.D'Avalon



Gli autori



A. Webern



Anton Friedrich Wilhelm von Webern, meglio noto come Anton Webern(Vienna3 dicembre 1883 – Salisburgo15 settembre 1945), è stato un compositore austriaco.
Fu uno dei primi allievi e seguaci di Arnold Schoenberg e appartenne alla cosiddetta Seconda scuola di Vienna. Nel 1925 Webern adottò definitivamente la dodecafonia appena essa fu teorizzata dal suo maestro Arnold Schönberg: tecnica compositiva della quale - anche per gli sviluppi tecnici che ebbero le sue idee da parte della successiva generazioni di compositori - si sarebbe rivelato esponente originalissimo. La sua embrionale organizzazione dei sistemi di altezzeritmo e dinamica divenne infatti il modello originario di una delle principali tecniche compositive della seconda metà del XX secolo, del quale si parla in generale come di serialismo integrale.








Per la scuola di composizione ascolteremo di Cesare Rolli Colourways Per flauto, Pianoforte e Fagotto







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