domenica 15 giugno 2014


Martedì 27 Maggio 2014- ore 18,30
Sala Conferenze Ex-Conservatorio S.Anna- corso Vittorio EmanueleII, 16 -Lecce


Anche questa sera i Concerti dedicati agli Studenti del Conservatorio Tito Schipa prendono forma nella Sala dell' ex Conservatorio di Sant'Anna.


Ad esibirsi stasera i migliori alunni delle scuole di :

Flauto: M° Luigi Bisanti
Violino: M° Flavio Caputo
Violino: Prof.ssa Annalisa Monteduro
Chitarra: M° Stefano Schiattone

In programma musiche di Haydn, Veracini, M. Giuliani, A.F.Doppler,N.PaganiniF.MendelssohnL.van Beethoven.

Ad aprire la serata il duo violino pianoforte formato da Irene Miriam Serielli al violino, FPA Livello Medio e al pianoforte la collaboratrice Silvia Palazzo. Eseguiranno il Concerto per violino op 14 di L. Portnoff.




A seguire ascolteremo di J.Haydn, concerto in Sol Maggiore, eseguito da Danila TRANE, FPA livello avanzato al violino.

J.Haydn


Franz Joseph Haydn (Rohrau31 marzo 1732 – Vienna31 maggio 1809) è stato un compositore austriaco. Uno dei maggiori del periodo classico, è considerato il "padre" della sinfonia e del quartetto d'archi. Trascorse la maggior parte della sua lunga carriera inAustria, come maestro di cappella presso la famiglia Esterházy.Haydn è stato spesso onorato del titolo di "padre della sinfonia"; sebbene l'appellativo sia giustificato solo in parte, poiché esistono precedenti e paralleli importanti sia in Italia sia in Germania, è indubbio che la produzione haydniana contribuì enormemente a riscattare questo genere strumentale dalla subalternità rispetto alla musica vocale, e a dargli una forma ampia, duttile e complessa. Per quanto riguarda il quartetto d'archi, invece, la paternità di Haydn è fuori discussione.
Tramite questi due generi principali (a cui occorre aggiungere l'ampio corpus delle sonate per pianoforte e dei trii con pianoforte), Haydn divenne l'autore più conteso dalla vivace editoria musicale del suo tempo ed il punto di riferimento principale dello stile "classico" di fine Settecento.
Lo sviluppo della forma-sonata in un mezzo espressivo flessibile e sofisticato, fino a diventare il soggetto principale del pensiero musicale dell'età classica, deve moltissimo a Haydn, e a quelli che proseguirono direttamente il suo lavoro.
Inoltre, integrò la fuga nello stile classico, e arricchì il rondò con una logica tonale più coerente e organica. Fu anche il primo compositore a usare estensivamente la tecnica della doppia variazione, ovvero una variazione su due temi alternati, spesso in modo maggiore e minore.


Haydn, concerto in sol maggiore primo movimento

Secondo il programma seguirà Gabriele CAMPEGGIO, violino V corso che eseguirà di F.M. Veracini la Sonata in Mi Minore(rev.David), Allegro e Giga.


F.M. Veracini

Dapprima allievo dello zio Antonio (figlio a sua volta del violinista Francesco), fu considerato in Italia come il maggiore violinista del suo tempo, dopo la morte di Corelli. Nacque a Firenze verso il 1690. Studiò musica e in particolare composizione presso la cattedrale di Firenze. Nel 1711 andò a Venezia iniziando la sua carriera peregrinante, e qui forse conobbe Tartini. Nel 1714 si portò a Londra dove dominava la figura di Haendel; qui ebbe modo di conoscere Francesco Geminiani. L'anno dopo andò a Düsseldorf dove compose e dedicò all'Elettore Johann Wilhem, l'oratorio "Mosè al Mar Rosso". All'età di ventinove anni si recò a Venezia dove eseguì vari concerti con una tale maestria da averne un notevole successo tanto che Tartini, si convinse di non poter rivaleggiare con lui, e si ritirò adAncona dedicandosi a nuovi studi. Nello stesso anno (1719) Veracini fece un viaggio a Londra dove ebbe modo di suonare negliintermezzi delle opere, suscitando anche qui il più vivo entusiasmo. Scelse infatti di fermarsi in Inghilterra dove rimase circa due anni, considerato come un prodigio di abilità.




Nel 1720 giunse a Dresda ed ottenne i titoli di compositore e di virtuoso dal re di Polonia. Sfortunatamente il suo orgoglio, pari al suo talento, urtò in molte occasioni l'amor proprio degli artisti del violino, in special modo quello di Pisendel, maestro di concerto del re. Quest'ultimo risolse di vendicarsi e a tale scopo, fece studiare uno dei suoi concerti dai più mediocri violinisti della sua orchestra, finché non lo suonò perfettamente, poi, seguendo l'uso di quest'epoca, portò a Veracini, davanti al re, la sfida di suonare un concerto a prima vista. Il virtuoso superò egregiamente questa prova, ma il ripienista lo eseguì dopo di lui con la sicurezza e la precisione che non si può avere in un assolo che dopo averlo lungamente studiato.
L'umiliazione che Veracini provò in quell'occasione, fu così profonda che si ammalò seriamente. In un accesso di febbre, si gettò dalla sua finestra il 13 agosto 1722 e fu abbastanza fortunato a non rompersi altro che la gamba. Dopo la sua guarigione lasciò Dresda e si recò a Praga dove entrò al servizio del conte Kinsky. Dopo un lungo soggiorno in Boemia, fece ritorno in Inghilterra e diede dei concerti a Londra nel 1730, ma senza riscuotere lo stesso successo di un tempo. Si trovò il suo stile vecchio e il paragone con quello di Geminiani non l'aiutò. Di ritorno in Italia nel 1747, si ritirò a Pisa in una modesta dimora. Morì nel 1768.

M. Giuliani

Gran Sonata Eroica op. 150, Allegro Maestoso.

Francesco MARRA








In Programma a Seguire: 

A.F. Doppler, Fantasie pastorale Hongroise op, 26







.

Nessun commento:

Posta un commento